PD nella bufera: Grasso, D'Alema, Gentiloni, Renzi, 4 teste 5 idee

PD nella bufera: Grasso, D’Alema, Gentiloni, Renzi, 4 teste 5 idee

Cosa accade nel Partito Democratico?

Sono fresche di giornata le dichiarazioni di Massimo D’Alema. L’ex premier e segretario del PDS ha calcato la mano sull’attuale Presidente del Consiglio, non perdendo l’occasione per dare una stoccata a Renzi.

Le parole sono incisive: “Gentiloni è diventato come Renzi, ufficialmente bugiardo”.

Ma questo scontro che divide le due anime del PD, quella democristiana da quella comunista, non stupirebbe troppo. A questo si aggiungono però altre incomprensioni.

Ieri, dopo aver portato a termine gli scrutini del Rosatellum, il Presidente del Senato, Pietro Grasso, ha restituito la tessera del PD ed ha aderito al Gruppo Misto.

A margine c’è poi la conferma di Visco alla carica di Governatore della Banca d’Italia. In questo caso lo “scontro” sarebbe vivo tra Gentiloni, favorevole alla riconferma, e Matteo Renzi che sottolinea quanto insufficienti siano stati i risultati del Governatore nell’ambito del suo precedente mandato.

Certo, si dirà che per la conferma di Ignazio Visco intervengano anche fattori relativi agli equilibri nella squadra di governo. Indubbiamente il contrasto istituzionale è evidente, perché riguarda il Presidente del Consiglio e il suo predecessore, attualmente alla guida di un partito che ambisce alla guida dell’Italia nei prossimi anni.

Ma allora cosa sta accadendo nel PD?

Ci diranno che all’interno di un partito “veramente” democratico, si discute. Però il PD ci ha spesso abituato a vedere uscire dal partito gli sconfitti (alla faccia della Democrazia).

Il fermento è qualcosa di più, e pare tipico della vigilia di una svolta. Probabilmente all’interno dei Democratici si avverte la tensione pre-gara elettorale. Uno scontro che determinerà il futuro del nostro Paese nei prossimi anni.

Indubbiamente il PD è conscio di dover svolgere una mansione importante, e si prepara alla battaglia interna per occupare posti strategici.

Tutto allora è concesso. I colpi che si sferrano sono mirati ad acquisire peso e raccogliere consensi nella base. In vista della battaglia di tutte le battaglie: le primarie.

C’è però da chiedersi cosa accade se un partito della portata del PD si concentra nelle lotte intestine. Quanto tempo e spazio viene sottratto allo studio e alla cura dei problemi che attanagliano l’Italia.

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